10bDay

Il nostro 2008, our #10anniversary

Pubblicato il

A differenza del 2007, per noi anno ricco, intenso, che ha richiesto molte energie, ma alquanto faticoso, il 2008 è stato un anno più rilassato, reso piacevole da esperienze gratificanti. 

Impegnati in eventi meno corposi, come gli incontri B2B e gli incoming, abbiamo avuto modo di approfondire le nostre conoscenze e le competenze di tipo tecnico.

Grazie ai frequenti incontri con aziende e professionisti del settore è stato possibile delineare una panoramica del mondo del vino e di come questo mercato si sia evoluto e diversificato nel corso degli anni. Abbiamo conosciuto le reali opportunità sia sul territorio italiano che all’estero.

Per raggiungere questi obiettivi abbiamo lavorato molto sia in Italia che all’estero consolidando relazioni e contatti che ci hanno permesso di creare ed individuare sbocchi per noi e per le aziende con le quali lavoriamo.

velenitalyPer il mondo vinicolo italiano, il 2008 è un anno che non si può dimenticare.

Mancavano pochissime ore all’inizio di Vinitaly quando L’Espresso pubblicò l’inchiesta sulla sofisticazione di vino in Italia, che fu soprannominata Velenitaly.

L’inchiesta portò ad individuare – e sequestrare – 70 milioni di litri di vino al veleno in Italia; nelle bottiglie sequestrate furono rinvenute svariate sostanze: dall’acqua ad alcune sostanze chimiche, dai concimi ai fertilizzanti fino – addirittura – ad alcuni grammi di acido muriatico.

Ecco, Velenitaly fu un durissimo colpo che lasciò un segno indelebile in questo settore.

Nonostante Velenitaly, l’Italia del vino continuò il suo percorso per rimanere tra i leader indiscussi del mercato mondiale; in quell’anno, mentre i consumi di vino aumentavano nel mondo ma diminuivano in Europa, l’Italia si confermava leader mondiale nella produzione e commercializzazione del vino, alle spalle della Francia che però, nell’arco di 10 anni, aveva subito con maggior vigore l’arrivo sul mercato delle produzioni dei Paesi ‘emergenti’ (Nuova Zelanda, Australia, Cile, Argentina). Se nel 1996 il vino francese rappresentava il 42% delle esportazioni mondiali in valore (e quello italiano il 18,5%), dopo dieci anni Bordeaux&C. rappresentavano il 34,9% delle vendite mondiali, mentre il vino italiano il 18% (fonte).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *